Gli Stati Uniti e il West sono ancora quella grande frontiera dalla quale fuoriescono, tra mito e innovazione, molte delle tendenze che cambiano il mondo e che influenzano la nostra contemporaneità.
Crediamo ci sia, per questo, ancora molto da comprendere su questo Paese, soprattutto alla luce del nuovo mandato presidenziale e di cambiamenti storici epocali.
Ecco perché Prospettive ha deciso di ospitare un talk tra Francesco Costa, voce di riferimento del giornalismo italiano sulla cultura e la realtà degli USA e Francesco Jodice, artista in mostra nei nostri spazi che vive la pratica artistica come poetica civile.
Il loro sguardo parte dal lavoro di Francesco Jodice sul West, una terra gigantesca, utopica per la sua estensione anche fisica, nella quale il sogno americano è ancora accessibile, selvaggio e inafferrabile come un animale che si muove solitario nel suo deserto.
Costa e Jodice ci guidano tra il Midwest e il Nevada, lo Utah e la California, per comprendere che parte del mito del West consiste proprio nell’essere uno spazio immenso e vuoto, una gigantesca e metafisica dimensione mentale, il ventre mistico dell’America, una lente deformante per mezzo della quale leggere storie di cambiamento dirompente come quella di Apple e di tutta Silicon Valley, comprendere il significato profondo del concetto di proprietà privata e del possesso di armi per difesa personale.
Guidando per quelle strade lunghissime, la scritta nello specchietto retrovisore dell’auto ci avvertirà «Objects in the mirror are closer than they appear», rivelandoci al tempo stesso la grande verità del West, eternamente sospeso tra realtà e finzione.
Il West, così, avrà per sempre un ruolo speciale nella simbologia del mondo intero: ecco perché abbiamo chiesto a due interpreti d’eccezione di condurci nelle sue pieghe, dalla «gold rush» al fallimento della Lehman Brothers, i due portali d’accesso al segreto del mito dell’American Dream che continua ad affascinarci.