Economia e Finanza

Il Sole 24 Ore

• 6 novembre 2022 •

Testo di Maximiliam Cellino

«Ora il sistema finanziario può creare nuovo valore»

«I prezzi delle materie prime si sono allontanati dai massimi raggiunti durante il primo semestre dell’anno e avranno quindi un probabile effetto calmierante sull’inflazione che si osserverà nei prossimi 12-24 mesi». È partendo da questa semplice considerazione che Dario Tosetti cerca di individuare un punto di svolta nell’andamento seguito dai mercati in questo 2022 finora da dimenticare, che ha penalizzato i portafogli degli investitori a tutto tondo.
Nella sua visione costruttiva il fondatore di Tosetti Value, uno dei principali Multi-Family office in Europa, ricorda come in un’ottica di lungo termine non sia mai capitato da 50 anni a questa parte che chi ha investito negli indici non abbia aumentato il proprio patrimonio nell’arco dei successivi 20 anni, mentre in un orizzonte decennale in appena il 2% dei casi si siano subite perdite.

«Movimenti di questa entità – spiega Tosetti in relazione all’indice S&P Gspc, riferimento per le commodity che è sceso del 22% da metà giugno – sono dettati in parte dalla risoluzione di alcune problematiche transitorie quali i blocchi nei porti causati dalle misure contro la propagazione del Covid e in parte anche dal rallentamento economico in corso, ma in ogni caso dovrebbero incidere positivamente sulle aspettative d’inflazione». In questo modo verrebbe quindi a cessare uno dei motivi che spinge le Banche centrali a mosse sempre più restrittive che pesano sull’andamento dei mercati finanziari, aprendo quindi spazi nei quali chi investe possa di nuovo avventurarsi con rinnovata fiducia, ma senza perdere assolutamente la bussola.

«In un contesto simile diventa ancora più determinante il ruolo dei consulenti che sono chiamati in un momento in cui abbondano le notizie negative a fare la differenza per i propri clienti, permettendo loro di cogliere le opportunità che di volta in volta si presentano senza per questo perdere di vista gli obiettivi di lungo termine del programma d’investimento attuato», aggiunge Tosetti, che suggerisce nello specifico di ridurre a non oltre il 10% la componente di liquidità detenuta in portafoglio nel giro dei prossimi 2 o 3 mesi per posizionarsi principalmente di nuovo sulle Borse, senza per questo tralasciare i rendimenti che nel frattempo si sono riaffacciati nei bond. «Il mercato – conclude – ha fatto pulizia sull’obbligazionario e ridimensionato i prezzi delle azioni, costruendo i presupposti ideali per creare valore nei risparmi».

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